
La storia
Nella seconda metà dell’800 il mio bisnonno Giuseppe, pasticciere di corte di Francesco II, detto “Francischiello”, fu inviato a soli 18 anni a Parigi per studiare le nuove produzioni dei maestri pasticcieri francesi nel periodo di nascita dei famosi dolci in formato mignon.
Quando fece ritorno a Napoli non faceva altro che pensare a quei piccoli e deliziosi bocconcini dolci e iniziò a pensare come creare un prodotto nuovo di quelle dimensioni ma diverso dalla pasticceria. Nel frattempo il Regno delle Due Sicilie fu distrutto dalle vicende che tutti noi conosciamo e Giuseppe dovette reinventarsi per continuare a lavorare, ma nella mente aveva sempre quell’idea di creazione.
Arriviamo circa al 1880 e, insieme ad un socio, aprì a Poggioreale una fabbrica di confetti e sciroppi, ma sempre con il pallino dell’innovazione e della mutazione della piccola pasticceria. Iniziando a produrre confetti ebbe inizio la sua conoscenza con il cioccolato e quindi con le fave di cacao.
Il rapporto con il socio terminò e nel 1890 Giuseppe rimase solo e, dopo anni di prove e infiniti assaggi, riuscì a creare delle ricette con il cioccolato in versione mignon che ancora oggi conosciamo con il nome di “cioccolatini nudi”. Iniziò quindi la produzione del cioccolato Gallucci, ed ebbe subito un grande successo. La prova di quello che dico è un registro scritto a mano degli anni ’20 dove sono catalogati circa 1500 clienti da Roma alla Sicilia, che ancora oggi potete trovare esposto nel nostro locale.
Questa favola fu interrotta per un breve periodo solo dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la quale, nonostante i bombardamenti del marzo 1918, non portò danni alla fabbrica e si continuò a produrre. Giuseppe morì nel 1922 all’età di 85 anni, lasciando tutto nelle mani dei figli, tra cui mio nonno Matteo nato nel 1896. Purtroppo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distrussero lo stabilimento e, allo stesso tempo, tutti i sacrifici di Giuseppe, ma nulla accade per caso.
Subito dopo la liberazione da parte degli americani, mio nonno Matteo, che aveva sposato Maria Pinto nel 1917, trovò un locale dismesso nei pressi del centro storico dove si produceva olio e, approfittando della forza di volontà di sua moglie e dei suoi già 11 figli decisi di continuare l’avventura da solo senza i suoi fratelli, non perché lui era quello che aveva imparato meglio il mestiere e poi anche perché gli altri, dovendo ricominciare tutto dall’inizio, non vollero affiancare mio nonno in quest’altra avventura.
Nacque così la Gallucci Cisterna dell’Olio al civico 6/C di via Cisterna dell’Olio, dove tutt’oggi produciamo e vendiamo solo al dettaglio.
L’inizio fu duro, visto la difficoltà di reperire le materie prime, ma con dedizione di tutta la famiglia, compreso le donne che hanno avuto sempre un ruolo importantissimo in questa azienda, piano piano si riuscirono a creare sempre nuovi prodotti fino a diventare leader indiscussi in tutto il Sud Italia per la produzione di cioccolato, sciroppi, marron glacé e gelati.
Primo cioccolatiere della famiglia, dopo mio nonno, fu il primo figlio Giuseppe, nato nel 1919, che stravedeva per mio padre Luigi, nato nel 1935, al quale insegnò tutti i segreti del mestiere. Ed è stato proprio mio padre, dopo che Giuseppe abbandonò per seguire la sua strada, che insieme ad altri 3 fratelli, Gennaro, Italo e Renato, hanno portato l’azienda ai massimi splendori fino agli anni ’90.
Nel frattempo entra a far parte dell’azienda la quarta generazione di cui faccio parte io. Il mio ingresso avviene nel 1995 e sono il più piccolo degli 8 cugini soci.
Contemporaneamente, mentre il cioccolato iniziava ad avere il suo boom economico diventando quello artigianale davvero un prodotto di lusso, iniziamo le prime peripezie per la gestione dell’attività. Eravamo in tanti ed era difficile coordinare 8 pensieri diversi, quindi iniziano le prime scissioni societarie mentre nascono sempre più attività di produzione e negozi specializzati a farci concorrenza.
Nel 2004 sono rimasto da solo con mio padre Luigi e mia madre Giuseppina, che hanno sacrificato la loro vita in quest’azienda.
In ogni divisione ho sempre lottato per avere io la storicità dell’azienda, infatti ancora oggi conservo la stessa partita IVA (prima IGE) da oltre 60 anni, la stessa ragione sociale una S.N.C. e lo stesso conto corrente bancario.
Oggi gestisco l’attività con mia moglie Ida, in attesa che i miei possano appassionarsi a questo splendido lavoro.
Francesco Gallucci